Il libro come forma di comunicazione
Esso nasce nel lontano 1450, quando Gutemberg inventò la stampa a caratteri mobili. Il primo libro stampato fu la bibbia. Questo fece si che i libri non venissero più letti solo dalle èlite che poteva permetterseli perché scritti a mano erano molto costosi, ma anche dalle classi meno abbienti.
Infatti il libro potendo essere prodotto velocemente e in molte copie aveva un costo inferiore e contribuì all’alfabetizzazione delle masse. Per secoli il libro è stato l'unico supporto possibile per testi lunghi, dalla saggistica scientifica agli scritti letterari, alle raccolte di leggi.
Ma da tempo non è più così: l'informatica prima di tutto ci ha abituati ad altri supporti del testo, più immateriali, che si propagano tramite fasci di onde elettroniche da un computer all'altro, duplicabili con un solo clic del mouse, interattivi e immediatamente rielaborabili, autopubblicabili in proprio con poco sforzo su un circuito dalle illimitate possibilità di accesso come Internet, immediatamente trasferibili su altri supporti - dal già vecchio floppy disk ai CD, a chissà cos'altro ci sta preparando il futuro. Di fronte a questi rivolgimenti, ci sono due posizioni estreme. Per i tradizionalisti il libro è il frutto di un’evoluzione tecnologica durata secoli. È un prodotto perfetto, comodo ed ergonomico, e dunque resisterà in eterno.
Per i profeti del nuovo il supporto cartaceo è obsoleto, sia come supporto tecnologico sia come forma di comunicazione e soprattutto di organizzazione del sapere: i giovani d’oggi, allevati a tv e internet, non avranno semplicemente più l’attenzione necessaria per leggere e capire 300 pagine di testo stampato. Tra queste due posizioni opposte, si muove una realtà estremamente articolata, fatta di tecnologia, investimenti, sondaggi, strategie, e di grandi cambiamenti del costume e della società. Una realtà, va aggiunto, per certi aspetti paradossale: uno dei primi e più grandi successi del commercio on-line, l’ormai leggendario Amazon, è partito proprio dai libri.
Che proprio il libro sia il prodotto più adatto al commercio elettronico, dovrebbe offrire un primo elemento di riflessione. Gli ostacoli alla diffusione di libri direttamente via internet (e in genere su pc) sono di due ordini. Da un lato è certamente scomodo e frustrante leggere un romanzo su un pc o un laptop con schermo retroilluminato: è un attrezzo poco maneggevole, le batterie si scaricano rapidamente, la definizione dei caratteri è bassa e dunque alla lunga di faticosa lettura. Insomma, la carta per ora resta una soluzione imbattibile.
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