NOVA del 30 novembre
In questo numero si parla di vecchi e nuovi media.
In particolare se i giornali verranno o meno rimpiazzati dalla comparsa di internet.
È da 10 anni che si prevede la morte dei giornali e questa previsione è stata applicata di volta in volta per descrivere il destino della musica, delle compagnie telefoniche, delle banche e delle pubblicità. In tutti i casi si è trattato di tragedie preannunciate prematuramente.
Ma con i nuovi successi delle aziende “internettiane” queste considerazioni tornano a far riflettere: recentemente un articolo del settimanale britannico “The Economist”, rivela che i giovani dedicano molto più tempo alla rete che alla carta. E anche gli adulti si servono sempre più spesso del web per informarsi.
Nonostante ciò i fatturati dei grandi quotidiani non accennano a diminuire.
Questo perché le testate hanno conquistato, grazie al passaggio sul web, un vasto e fedele pubblico. Esso ormai è diventato crossmediale e può scegliere tra diversi media da cui reperire le notizie che preferisce.
Il sondaggio della Forrester Research, pubblicato a novembre e riguardante ben 17 Paesi dell’Unione Europea, ha evidenziato come la televisione sia ad esempio il mezzo più utilizzato per cercare notizie generiche con il 91%, contro il 16% ottenuto da internet. Mentre c’è un distacco nettamente superiore da parte della rete per le notizie riguardanti turismo e lavoro.
Il successo di questo prodotto mediale si fonda su due elementi:
- La capacità di personalizzare le informazioni da parte degli utenti.
- Le notizie in tempo reale.
Queste due caratteristiche possono portare a nuovi sviluppi tra vecchi e nuovi media.
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