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:: Matematica del discreto - Guida agli esercizi 2°Parte ::
Autovalori, autovettori e diagonalizzazione
Prendiamo ad esempio la matrice di ordine n=3,
| 7 0 0|
| 1 9 0|
|-1 16 7|
devo calcolare le soluzioni del polinomio caratteristico che è dato da
det(A-hI)=0. A è la matrice data, I è la matrice identità:
|1 0 0|
I = |0 1 0|
|0 0 1|
Il polinomio caratteristico sarà quindi così:
|(7-h) 0 0 |
| 1 (9-h) 0 |
| -1 16 (7-h)|
e il suo determinante sarà dato da
(7-h)2(9-h)=0In questo modo ho trovato gli autovalori 7 e 9, ossia le soluzioni dell'equazione.
La molteplicità algebrica ma di 9 è 1, poiché l'esponente di (9-h) è appunto 1.
La molteplicità algebrica ma di 7 è 2.
Ci sono due possibilità per capire se una matrice è diagonalizzabile.
- La somma delle molteplicità algebriche degli autovalori di A è uguale all'ordine di A
- Gli autovalori di A sono tutti regolari, ossia ma(h)=mg(h)
È sufficiente una di queste due condizioni affinchè la matrice sia diagonalizzabile.
N.B. Se gli autovalori sono distinti la matrice è sempre diagonalizzabile!
La molteplicità geometrica di A è pari alla dimensione dell'autospazio relativo all'autovalore A, in particolare mg=n-rK(A-AI)
|(7-9) 0 0 | |-2 0 0|
m_a(9)=1 m_g(9)= 3-rk | 1 (9-9) 0 | rk| 1 0 0| = 2 m_g(9)=3-2=1
| -1 16 (7-9)| |-1 16 -2|
|(7-7) 0 0 | | 0 0 0|
m_a(7)=2 m_g(7)= 3-rk | 1 (9-7) 0 | rk| 1 2 0| = 2 m_g(7)=3-2=1
| -1 16 (7-7)| |-1 16 0|
N.B: Controllare che se ma(h1)+ma(h2)+...+ma(hn)=n è diagonalizzabile, in caso contrario devo confrontare ma e mg dei rispettivi autovalori.
Per calcolare gli autovettori:
imposto il sistema Av=hv, dove v è un vettore di 3 componenti (x,y,z)
|(7-h) 0 0 | |x|
A = | 1 9 0 | v = |y|
| -1 16 7 | |z|
l'autovettore relativo ad h=9 è dato da A(x,y,z)=9(x,y,z) che dà luogo al sistema:
| 7x = 9x | x = 0 | 0|
< x + 9y = 9y => < y = y => l'autovettore relativo | y|
| -x + 16y + 7z = 9z | z = 8y all'autovalore 9 è ... |8y|
Per l'autovalore 7:
| 7x = 7x | x = x |0|
< x + 9y = 7y => < y = -x/2 => l'autovettore relativo a 7 è |0|
| -x + 16y + 7z = 7z | z = 0 |z|
Unione, intersezione e somma di sottospazi
La dimensione di una base è data dal numero di vettori da cui è composta.
N.B: Sia V uno spazio vettoriale di dimensione n su K e siano S e T due suoi sottospazi.
dim(S+T)=dim(S)+dim(T)-dim(S∩T)
Es: in R3 si considerino i due sottospazi S e T definiti nel modo seguente.
Dopo aver determinato una base per S e T, determinare la dimensione e una base per S∩T e S+T.
Si può esprimere il generico vettore di S come:
quindi la dimensione di S è 2. (per trovare i due vettori della base di S occorre
semplicemente assegnare dei valori “comodi” ad a e b)
Per quanto riguarda T una base sono i due vettori che lo generano:
quindi anche in questo caso la dimensione è 2.
Quindi, dato che S+T è contenuto in R3, la dimensione massima sarà 3:
dim(S+T)=
| dim(S)+
| dim(T)
| -dim(S∩T
|
3=
| 2+
| 2
| -1
|
2=
| 2+
| 2
| -1
|
Calcolo S∩T. Il generico vettore di T:
|(h+2k)|
| k |
| -h |
sta in S se le sue componenti soddisfano la relazione che definisce i vettori di S:
| 0| |0|
(h+2k)+2k+h = 0 => 2h+4k=0 => h = 2k | k| = k|1|
|2k| |2|
quindi la dimensione di (S∩T)=1, quindi S+T=R , quindi una sua base è la canonica di R
3.
,.--.,,.--.,
Es2: si consideri il sottospazio di R3:
a) determinare la dimensione e una base per X
b) determinare due diversi sottospazi complementari di X in R3
DimX = 2, infatti una base è:
|-2c| |0| |-2|
| b | = b|1| + c| 0|
| c | |0| | 1|
Gli spazi generati rispettivamente da un vettore qualsiasi che completi la base di X, ad esempio da i oppure da k, sono spazi complementari.
Omomorfismi, nucleo e immagine
(Teorema importante) Teorema di nullità più rango:
Se dimV=n, dimV = dim Kerf +dim f(v)
Es: Si dimostri che esiste uno ed un solo omomorfismo f:R3 R3 tale che:
|1| |3| |0| |0| |0| | 3|
f|2| = |6| , f|1| = |4| , f|2| = | 3|
|0| |0| |1| |4| |0| |-4|
Il teorema di determinazione di un omomorfismo garantisce la proprietà se i tre vettori
|1| |0| |0|
|2| , |1| , |2|
|0| |0| |0|
sono una base, e infatti:
|1 0 0|
det|2 1 2| = -2 != 0
|0 1 0|
I vettori sono una base perchè il determinante è diverso da zero, quindi l'omomorfismo c'è ed è unico.
- Per sapere se è un immagine devo prendere i vettori e farne la combinazione lineare.
(a*v1+b*v2+c*v3+...=Immagine)
- Per trovare la base dell'immagine, faccio la canonica dei vettori, tengo solo quelli indipendenti (det≠0) e l'immagine è tutto il codominio.
- Se ho due vettori base e un immagine “presunta” come prima faccio a*v1+b*v2=Immagine; se a e b esistono allora esiste anche l'immagine, altrimenti
vuol dire che l'immagine “presunta” non appartiene al codominio (non è immagine).
Omomorfismi e matrici
Dati i vettori faccio la canonica di ogni vettore e trovo la matrice associata.
Es: Si consideri l'omomorfismo
determinare la matrice A associata ad f rispetto alla base canonica di R3.
Risulta:
Per trovare il nucleo devo mettere le equazioni uguali a zero (attenzione però a non eliminare le incognite!)
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