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:: Temi d'esame di Sistemi - 9/9/2005 ::
Esercizio 1
Considerate la rete in figura, per cui valgono le seguenti ipotesi:
1. Si utilizzano indirizzi IP pubblici
2. NON vengono asssegnati indirizzi IP alle porte di router
3. NON vengono usati subnet id di tutti 1 o tutti 0
Sulle tre reti si intendono collegare rispettivamente 20, 40 e 60 host.
Nel caso di utilizzo di maschera di sottorete a lunghezza fissa (FLSM), specificate:
- la subnet mask
- la subnet id delle 3 sottoreti e gli intervalli di host address corrispondenti
- il rapporto tra indirizzi IP effettivamente assegnati ad host e indirizzi IP allocati a ciascuna sottorete
Nel caso di utilizzo di maschera di sottorete a lunghezza variabile (VLSM), specificate:
- le tre subnet mask
- il rapporto tra indirizzi IP effettivamente assegnati ad host e indirizzi IP allocati a ciascuna sottorete
Qual è il vantaggio complessivo dell’utilizzo della tecnica VLSM? Spiegate.
SOLUZIONE
CASO FLSM
1.
Con un indirizzo classe C avrei 8 bit disponibili per subnet id ed host id. Dovendo creare 3 sottoreti, ho bisogno di almeno 3 bit di subnet id (23-2 = 6), con la conseguenza che mi rimangono 5 bit per indirizzare gli host. Ma con 5 bit riesco ad indirizzare massimo 25 - 2 = 30 host, e nelle Subnet 2 e 3 ne ho rispettivamente 40 e 60. Quindi? Devo necessariamente utilizzare un classe B, o due classe C contigui. In assenza di istruzioni più precise dal testo dell'esercizio, utilizzeremo per comodità un classe B.
La subnet mask di un indirizzo classe B è 255.255.0.0, potrei dunque dedicare i primi 3 bit del terzo byte alla subnet id, e i rimanenti 13 (5 del terzo byte + 8 dell'ultimo) per gli host.
La maschera di sottorete da utilizzare sarà dunque, in binario, 11111111.11111111.11100000.00000000 (in verde la maschera di classe, in rosso i tre bit per le sottoreti, in nero i bit per gli host), e in decimale 255.255.224.0
2.
I subnet id delle tre sottoreti saranno:
- Subnet 1: x.x.32.0 /19 (in binario: xxxxxxxx.xxxxxxxx.00100000.00000000)
- Subnet 2: x.x.64.0 /19 (in binario: xxxxxxxx.xxxxxxxx.01000000.00000000)
- Subnet 3: x.x.96.0 /19 (in binario: xxxxxxxx.xxxxxxxx.01100000.00000000)
, dove "x" è un generico byte (valido per un classe B).
L'intervallo degli indirizzi di host, per ogni sottorete, è:
- Subnet 1: dal x.x.32.1 al x.x.63.254
- Subnet 2: dal x.x.64.1 al x.x.95.254
- Subnet 3: dal x.x.96.1 al x.x.127.254
3.
I bit dedicati all'indirizzamento degli host sono 13, quindi consentono di indirizzarne al più 213 - 2 = 8190 (perché non ammetto gli indirizzi a tutti 0 e tutti 1). Lo spazio di indirizzamento sprecato per ciascuna sottorete è pari a:
- Subnet 1: (8190 - 20) / 8190 = TOT1%'''
- Subnet 2: (8190 - 40) / 8190 = TOT2%'''
- Subnet 3: (8190 - 60) / 8190 = TOT3%'''
Mentre l'utilizzo dello spazio di indirizzamento per ogni sottorete l'avrei calcolato come:
- Subnet 1: 20 / 8190 = TOT1%'''
- Subnet 2: 40 / 8190 = TOT2%'''
- Subnet 3: 60 / 8190 = TOT3%'''
CASO VLSM
1.
In questo caso un classe C basterebbe! Nel VLSM sono infatti consentiti subnet id con bit tutti a 0 (E ANCHE SE SULLE DISPENSE DICE IL CONTRARIO, NGLI ESERCIZI POI FA ESATTAMENTE COSI'!!!), quindi potrei utilizzare le seguenti maschere di sottorete:
- Subnet 3: 255.255.255.192 (in binario: 11111111.11111111.11111111.11000000)
- Subnet 2: 255.255.255.192 (in binario: 11111111.11111111.11111111.11000000)
- Subnet 1: 255.255.255.224 (in binario: 11111111.11111111.11111111.11100000)
Le subnet id saranno dunque pari a
(notare che per comodità comincio a scriverle dalla Subnet 3 alla Subnet 1):
- Subnet 3: x.x.x.0 /26 (in binario: xxxxxxxx.xxxxxxxx.xxxxxxxx.00000000)
- Subnet 2: x.x.x.64 /26 (in binario: xxxxxxxx.xxxxxxxx.xxxxxxxx.01000000)
- Subnet 1: x.x.x.128 /27 (in binario: xxxxxxxx.xxxxxxxx.xxxxxxxx.1000000)
L'intervallo degli indirizzi di host, per ogni sottorete, è
(anche qui per comodità le scrivo in ordine rovesciato):
- Subnet 3: dal x.x.x.1 al x.x.x.62
- Subnet 2: dal x.x.x.65 al x.x.x.126
- Subnet 1: dal x.x.x.129 al x.x.x.158
2.
E dunque lo spreco di spazio di indirizzamento per ogni sottorete è:
- Subnet 1: (30 - 20) / 30 = TOT1%'''
- Subnet 2: (62 - 40) / 62 = TOT2%'''
- Subnet 3: (62 - 60) / 62 = TOT3%'''
Esercizio 2
Quanto è lungo il prefisso (netid + subnetid) che corrisponde alla maschera di sottorete 255.255.255.196? Quante reti classe C sono contenute nel prefisso CIDR 196.89.0.0/24? E' possibile descrivere con un solo prefisso CIDR l'unione di 196.89.2.0/24 e 196.89.3.0/24? E quella di 196.89.1.0/24 e 196.89.2.0/24?
SOLUZIONE
Per rispondere alla prima domanda bisogna convertire in binario la maschera di sottorete e contare gli 1. In questo modo otteniamo: 11111111.11111111.11111111.11000100 . Guardando il risultato, ci accorgiamo che nel quarto byte ho degli zeri frapposti a degli 1, qualcosa di COMPLETAMENTE NUOVO e MAI VISTO PRIMA D'ORA in una maschera di sottorete. Come dobbiamo considerarli? Il buonsenso mi dice che .196 è un suo - ennesimo - errore e che più probabilmente la maschera di sottorete era 255.255.255.192 (ovvero 11111111.11111111.11111111.11000000) e quindi aveva 26 bit di prefisso. Ma se quel 196 è davvero giusto, allora siamo nella merda.
Alla domanda su quante reti classe C sono contenute in un prefisso CIDR 196.89.0.0/24 , guardando questa tabella mi verrebbe da dire solo 1.
Infine, è possibile descrivere con un solo prefisso CIDR l'unione di 196.89.2.0/24 e 196.89.3.0/24? In altre parole, i due indirizzi sono contigui? Per capirlo dobbiamo convertire il terzo byte degli indirizzi in binario:
.00000010.
.00000011.
Da cui si nota che i due byte si differenziano di un solo bit. Quindi l'unione è possibile e l'indirizzo di accorpamento sarà 196.89.2.0/23 .
Gli indirizzi 196.89.1.0/24 e 196.89.2.0/24 differiscono invece per due bit (.00000001. e .00000010.), quindi non sarà possibile descrivere la loro unione con un unico prefisso.
Esercizio 3
Considerando la rete in figura, fornite le tabelle di instradamento per vintpc4 e vintpc2
SOLUZIONE
vintpc4
DESTINAZIONE
| ROUTER
| INTERFACCIA
|
10.0.1.0/24
| ....
| 10.0.1.4/24
|
10.0.2.0/24
| vintpc5 oppure vintpc6
| 10.0.1.4/24
|
10.0.4.0/24
| ....
| 10.0.4.4/24
|
10.0.5.0/24
| vintpc1
| 10.0.4.4/24
|
10.0.6.0/24
| vintpc1
| 10.0.4.4/24
|
vintpc2
DESTINAZIONE
| ROUTER
| INTERFACCIA
|
10.0.1.0/24
| vintpc1
| 10.0.5.2/24
|
10.0.2.0/24
| vintpc1
| 10.0.5.2/24
|
10.0.4.0/24
| vintpc1
| 10.0.5.2/24
|
10.0.5.0/24
| ....
| 10.0.5.2/24
|
10.0.6.0/24
| ....
| 10.0.6.2/24
|
Esercizio 4
Supponendo che la PDU di un protocollo a finestra fissa sia 100 bit, qual è il tasso di utilizzo di un collegamento punto-punto a 100 Mbps sulla distanza di 5000 km? Qual è il valore ottimale della finestra?
SOLUZIONE
Dati:
PDU: 100 bit
Banda: 100 Mbps = 108 bit/s
l: 5000 m = 5 * 103 m
Devo trovare U, calcolata come U = 1 / (1 + 2α) , dove α è pari a Tp/Tix .
Tix = PDU / Banda = 102 (bit) / 108 (bit/s) = 10-6 s
Tp = l / v = 5 * 103 (m) / 2 * 108 (m/s) = 2,5 * 10-5 s
α = Tp/Tix = 2,5 * 10-5 (s) / 10-6 (s) = 25
U = 1 / (1 + 2α) = 1 / (1 + 2 * 25) = 1 / 51
Quindi per calcolare il valore ottimale della finestra (k) considero che:
1 = k / ( 1 + 2α)
1 = k / (51)
k = 51 pacchetti
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