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CSI Las Vegas / CSI Miami
:: CSI Las Vegas / CSI Miami ::
CSI Las Vegas
| Sceneggiatura puntata n°150:
E’ notte siamo a Las Vegas: un corpo senza vita viene trovato in un casinò pieno zeppo di persone
che giocano con le macchinette… un persona, in mezzo a tutto ‘sto bordello, si accorge del
cadavere e chiama la polizia.
Un lampo di luce: si materializza la squadra della scientifica CSI…ad una rapida occhiata si capisce chiaramente che la persona era una donna, forse un uomo, che magari si è buttato giù dal palazzo o magari gli hanno sparato o magari… vabbè.
Arriva il coroner, che guardando la vittima, toccandole i polsi, misurandole la pressione, deduce banalmente che è morta da un’ora e 13 minuti… lo ha dedotto anche dal fatto che il barista del posto, l’onnipresente
fancazzista che sa tutto di tutti, lo ha visto uscire un’ora e 13 minuti prima.
Sigla: sfilano tutti i protagonisti della serie, intenti in chissà quali esperimenti scientifici/tecnici: uno gioca con le provette, l’altro videochiama con il telefonino, l’altro fa ricerche con il pc.
Lampo di luce: siamo nel laboratorio del CSI… tutta la squadra è intenta a fare congetture assurde
sul perché della morte… quando entra il tossicodipendente truzzo che fa il chimico, che afferma che
ha analizzato il DNA della vittima e ha scoperto, in base ai geni, che era una prostituta (protagonista
tipica di tutte le serie CSI). Grissom nel frattempo decide di andare a fare il figo con il coroner,
dicendo qualche frase celebre che conosce solo lui, stupendo ogni volta l’altra persona che si chiede
come al solito: “cazzo me ne frega?”. Arriva dal coroner: prima che questo possa parlare, Grissom
afferma: “trauma contundente, la vittima è morta per asfissia neurocellulare multipla dovuta ad una
frattura interna del miocardio vascolare.” Il coroner si chiede come c…o fa a saperlo ma decide di
far finta di nulla…. Annuisce e dice anche: “ho trovato nello stomaco della ragazza un bigliettino
con scritto l’indirizzo dell’assassino….che culo!”. “ottimo!” afferma Grissom, citando Sofocle; e se
ne va.
Lampo di luce. Altri due membri di CSI si sono recati sulla scena del crimine, tutta recintata con un nastro giallo con scritto sopra: “fatevi i ca..i vostri per favore…qui c’è un morto! Grazie.”
Nel frattempo si è depositato per terra un strato di sabbia di circa un metro sull’asfalto… si scopre così che l’assassino è scappato con un furgone che monta un paio di ruote così strane, che la scia lasciata è banalmente
riconoscibile ad occhio nudo! (nota scientifica: “l’occhio nudo” di un agente di CSI è dotato di un
fattore di ingrandimento x10000, in modo tale da vedere anche gli acari della polvere).
Tramite un fantascientifico strumento chiamato scotch, rilevano le impronte dei pneumatici e le
analizzano con il loro modesto database da 120 terabit di dati che la lavora alla velocità di 3000
terahertz al secondo e scoprono…………. Che sono impronte di scarpe! Ovviamente di un uomo
schedato e di cui si conosce tutto… persino l’indirizzo che coincide con quello del bigliettino
trovato nello stomaco del ragazza. In quel momento appare da dietro una vetrata Grissom che
esclama :” Già!” tanto per citare Esculapio.
Partono in 12000 agenti di polizia, squadre speciali, elicotteri per arrestare il criminale, ma…. Una
volta arrivati lì saranno gli agenti di CSI con una pistola faser ad arrestare il malvivente
(ovviamente!).
Una volta condotto nella prigione interna di CSI (……) dotata anch’essa di luce blu neon perché fa
figo, la prima domanda che viene rivolta al criminale è…. “si tolga le scarpe”.
“Come scusi?” “Le ho detto si tolga le scarpe… non è forse vero che lei ha della scarpe Michelin,
numero 75, con doppio strato ultraresistente, dotate di ABS e EBD per una maggiore tenuta di
strada quando corre???” “Ebbene sì. Ma cosa c’entra?” “OHHHHHHHH! Ha del sangue secco sotto
le scarpe…. Scommetto che è quello della vittima. Adesso vado al laboratorio da Greg, il
tossicomane, a suggerirgli la risposta…” afferma Grissom lasciando un bigliettino dei Baci
perugina al criminale. “Il sangue sotto le scarpe pneumatiche è…”- “della vittima, ovviamente. Lo diceva anche
Shakespeare”. “Esatto fratello, sbarelli di brutto!!”.
Nel frattempo il poliziotto parla con il criminale: ”lo sa che in questo telefilm le persone come lei
vengono incriminate, arrestate e giudicate dagli agenti CSI? Sono ca..i per lei, mi spiace!”
Scena finale: gioco di sguardi, soddisfatti ma non troppo, perché fa figo, infine Grissom esclama:
“Tutto bene quel che finisce bene, tanto per parafrasare un noto detto!”.
Sigla…..
| CSI Miami
| Sceneggiatura di CSI Miami puntata n°666:
Una costa splendida, un mare perfetto, una giornata soleggiata e… un cadavere in una imbarcazione!
Pare l’abbia trovato uno dei cameraman che girano le scene di CSI Miami… l’uomo, una volta
trovata la vittima, ha deciso di chiamare Horatio Caine nel telefilm: “Hei. So già chi sei. Aha. Yess.
Ok. Aha. Sì lo so…. Ho letto il copione. Nella barca… ci vediamo lì.”
Lampo di luce: Horatio, l’uomo che non deve chiedere mai, arriva sulla scena del crimine, recintata
con una striscia gialla con scritto sopra: “Hei. Sono un figo, lo so. Ti piacciono i miei occhiali da
sole?? Comunque qui comando io.”
Si toglie gli occhiali da sole e…. li rimette. Ha già visto abbastanza. Tira fuori tutta la sua
attrezzatura scientifica e comincia le indagini: gratta via con le unghie un po’ di legno della barca…
lo assaggia e dice: “Mmmhhh. Sangue. Qui c’è un cadavere…. LO SO. Telefona ai suoi colleghi:
“Qui c’è un cadavere… mandatemi la donna coroner, sì…quella schizofrenica che parla con i morti.
Esatto. Se ha bisogno di una mano ditele di chiamare Grissom… lui SA perché è morta questa
donna…ringraziatelo anche per il pacchetto di Baci Perugina che mi ha spedito… adoro le frasi
scritte sui bigliettini dentro i cioccolatini”.
Intanto si guarda attorno, meticolosamente, ingrandendo all’occorrenza i particolari interessanti
tramite la vista potenziata. Nota due germi sul tavolo, qualche acaro della polvere e…
l’inconfondibile FIBRA ROSSA che condurrà all’assassino… la raccoglie con le mani…è lana. Ci
starnutisce sopra: “Maledetta allergia.” “Fa niente. Io sono Horatio Caine.. mica uno qualunque. Le
prove vanno bene lo stesso.”
Qualche lampo di luce più tardi siamo all’interno di un edificio, presumibilmente la sede terrena di
CSI Miami…. Horatio non ha un suo ufficio, visto che è onnipresente. Si raduna tutta la squadra
della scientifica per fare il punto della situazione:
“Ecco.. con le prove che ho raccolto ho dedotto che… è l’uomo delle bombe.” “Hai trovato qualche bomba sulla barca?” “Quale barca?? Comunque no. Forse è un maniaco sessuale” “Hai trovato delle prove che fosse un delitto passionale??” “No. Comunque qui la cosa mi puzza. Potrebbe essere un terrorista. Facciamo così: io mando 50 uomini a setacciare la costa, un paio di elicotteri a sorvolare le strade in cerca di un auto con una X rossa
sopra che indica che è l’assassino…intanto voi disinnescate tutte le bombe possibili… magari
cercate anche prove di natura sessuale.” “Ok Horatio… ne sei sicuro?? “ “Hei. Io Sono Horatio
Caine… non sbaglio. Ho il copione. Ora andate!” “Ah..dimenticavo… se trovate qualche uomo con
una macchia di sangue secco sotto le scarpe… arrestatelo. Potrebbe sempre essere utile.”
Lampo di luce e…lampo di genio: Horatio scopre che i mortali privi di copione usano il
microscopio.. inserisce la fibra rossa al microscopio (che ha un potere d’ingrandimento leggermente
inferiore alla sua vista) e la osserva, sempre tenendo su gli occhiali da sole: “Mmhhh…. E’ scuro.
Però… c’è scritto un indirizzo sulla fibra… ci siamo. LO SAPEVO.”
Lampo di luce. Horatio entra da solo nell’abitazione dell’assassino.. estrae la pistola faser e dice:
“Energia!” immediatamente il colpevole viene teletrasportato in una cella… ma prima di andarsene,
il malvivente sente Horatio che dice:” Hei. Io sono Horatio Caine… non sbaglio mai. Lo dice
sempre anche un mio amico di Las Vegas, tanto per citare Petronio”.
Scena finale: Horatio guarda verso l’infinito, su una collina alta 1200m, con il sole che tramonta,
avviene un’eclisse, la Stella Polare dietro di lui brilla come non mai, il vento gli scompiglia i capelli
ma non abbastanza per portargli via gli occhiali… ed esclama: “Già……”
Sigla.
AUTORE: Mattia
CaGate
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