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Demo sull'Acqua
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Demo sull'Acqua

 :: Demo sull'Acqua ::
Pelo sull'AcquaDemo sull'Acqua

Tracce:

  1. Serata pompin
  2. Evirad
  3. Tanfì
  4. Mala cotogna
  5. Suo padre è un poliziotto
  6. Do the JML
  7. Quando le tipe fanno FIUUU
  8. Peperoni ripieni di tua mamma
  9. Jamaicà feat. Putridz
  10. Alla festa di Teto
  11. La canzone dell'amoralità (bonus track)

Pelo sull'Acqua

(estratto da Swappa)

I Pelo sull'Acqua sono un gruppo musicale italiano, formatosi tra Smobilia e Vori? nel 2004.

La formazione attuale, quella storica, è composta da Poseidon, Marcolo e Viso.


Il disco

L'album non esiste. Non è mai esistito e non esisterà mai. Però è uscito! Gioite ed esultate!

Spiegazione testi

  1. Serata pompin
    Questa canzone esprime chiaramente il disagio giovanile che colpisce tutti noi.
    Il ritornello parte subito e l’ascoltatore è travolto da una grande euforia; la scena si apre con una festa a tema, nella quale un bel cocktail non può certo mancare, specie se di ragazze. Le tipe dell’est conferiscono quella nota esotica che viene ripresa anche dalle sonorità del pezzo. La storia è ambientata a Lloret de Mar, noto luogo di perdizione in cui i protagonisti si trovano a villeggiare. Il lungomare è un incessante invito al peccato e i turisti sono sottoposti a mille e mille tentazioni, fra cui locali come il Galà, o meglio il CCCP Galà, dove si esibiscono spogliarelliste provenienti dall’ex Unione Sovietica (il nome è eloquente…). Gli italiani li sono visti come un popolo il cui unico obiettivo e quello di accoppiarsi selvaggiamente (il che non si può negare), però c’è da dire che nella scala sociale siamo sopra i tedeschi che invece sono considerati solo degli ubriaconi e quindi non vengono fatti entrare in nessun posto, perché puzzano e vomitano. E con questo direi che è tutto.
  2. Evirad
    Questa canzone esprime chiaramente il disagio giovanile che colpisce tutti noi.
    E’ un duro sfogo contro il moroso di una tipa buona che è un barbone, un voncione, che non usa il sapone (notare la rima) e che però se la scopa (e ribadiamo che lei è buonissima). Dal momento che non si riesce a capire cosa lei possa trovare in lui, l’unica cosa da fare è insultarlo a ripetizione arrivando perfino ad insinuare la sua impotenza.
  3. Tanfì
    Questa canzone esprime chiaramente il disagio giovanile che colpisce tutti noi.
    E’ un testo impegnato, che tratta temi sociali di grande importanza: si tratta dei rapporti fra tanφ e tanφ’ che, se vogliamo paragonarli ad entità conosciute un po’ da tutti, sono come il bene e il male, il caldo e il freddo, l’asciutto e il bagnato, i fantasmi e i roiti. La sinteticità dei concetti espressi non deve ingannare: in queste poche parole è racchiusa una grande ed indiscutibile verità: tanφ – tanφ’ = q – p (ma poi era così la formula? Boh, bisognerebbe guardare gli appunti di elettrotecnica… se non fossero già finiti al macero…).
  4. Mala cotogna
    Questa canzone esprime chiaramente il disagio giovanile che colpisce tutti noi.
    In Spagna, si sa, si bevono i ciupiti… ma non tutti in Spagna sanno cos’è un ciupito! Specie in un pub gestito da olandesi già tutti ubriachi alle cinque del pomeriggio. Sta di fatto che durante l’European Summer Tour 2005 i Pelo sull'Acqua hanno trovato questo stupendo e caratteristico localino e hanno ordinato dei ciupiti: il gestore non sapendo che cosa fossero se l’è fatto spiegare in un inglese pietoso (pietoso il suo più del nostro) e dato che non aveva il succo alla pera ha pensato bene di farlo col succo di “Mala Cotogna”. Risultato: una bevanda imbevibile e alquanto allappante…
  5. Suo padre è un poliziotto
    Questa canzone esprime chiaramente il disagio giovanile che colpisce tutti noi.
    Questo è il singolo che è uscito questa estate, che si sa, è la stagione degli amori e della pedofilia (dai, non esageriamo: ribadiamo che i CONTENUTI DI QUESTA CANZONE SONO PURAMENTE INVENTATI ED OGNI RIFERIMENTO A FATTI O PERSONE CHE POTREBBERO RICONOSCERSI NEL TESTO E’ PURAMENTISSIMAMENTE CASUALE) Questa canzone parla degli amori giovanili di una giovane giovane ragazza (INESISTENTE, FRUTTO DELLA FANTASIA) il cui padre, essendo un poliziotto, le impedisce di dar sfogo alle sue pulsioni adolescenziali. La giovane incontra un gruppo di musicisti più grandi di lei e subito colpita dalle melodie melodiche si invaghisce un po’ di tutti ma specialmente del cantante, il tipico rocker bello e maledetto. Purtroppo però questo amore si rivela un amore impossibile: i due appartengono a mondi troppo diversi, diametralmente opposti e quindi tutto finisce, destinato come era a non durare.
  6. Do the JML
    Questa canzone esprime chiaramente il disagio giovanile che colpisce tutti noi.
    Parla di JML, un linguaggio per specificare le specifiche (già dalla definizione si capisce la sua utilità… è imprescindibile…) molto chiaro e soprattutto molto semplice, e come già detto molto utile (ma lo vogliamo ribadire). Il JML (o Java Modelling Language, ammesso che sia davvero questo l’acronimo) ha un sintassi basata sulle mitiche Requires, e quindi anche se nessuno l’ha ancora capito, potrebbe essere applicato anche nella vita di tutti i giorni: ad esempio quando si va dal panettiere sotto casa, il metodo “Paga” requires int soldi diverso da 0… insomma c’è tutta una applicazione che risulterebbe molto comoda. Il tono “arrabbiato” della canzone infatti, vuole proprio spronare l’ascoltatore ad utilizzare di più il JML.
  7. Quando le tipe fanno FIUUU
    Questa canzone esprime chiaramente il disagio giovanile che colpisce tutti noi.
    La storia che tratta in realtà doveva essere incisa da sola come un concept fischion album e non uscire come singolo: tuttavia la casa discografica considerava il pubblico non ancora pronto a concetti come questi. Così tutte le idee dei Pelo sono state condensate in questo “Inno al fischione”, che è poi la traccia più lunga dell’intero album e che negli eventi live è sempre richiestissima. Parla della predilezione dei ragazzi e delle ragazze al fischione e direi che non c’è niente altro da aggiungere, dei complicati rapporti fra ragazzi e ragazze.
  8. Peperoni ripieni di tua mamma
    Questa canzone esprime chiaramente il disagio giovanile che colpisce tutti noi.
    E’ una canzone/fiume senza ritornelli che però dura pochissimo: potrebbe quasi essere paragonata ad una poesia. Il testo è già chiarissimo di per sé, ma il concetto fondamentale che i Pelo vogliono esprimere è la difficoltà di una scelta che può portare ad un effimero piacere iniziale ma poi a delle conseguenze disastrose: insomma è meglio un uovo oggi o la gallina domani? È meglio la gallina oggi? Sicuramente quello che si può affermare è che è meglio un culo a mandolino che un mandolino nel culo. Un’altra chicca per i più affezionati: esiste una versione della canzone con un testo leggermente differente, forse migliore: purtroppo non è mai stata incisa (il registratore non era partito…) ma potrebbe esserlo in futuro. Fa più o meno così: “I peperoni della mamma di Fabio: cosa sono buoni??? Ma cosa son pesanti!!! Quando ne hai mangiato uno…….. eh, ne hai mangiato uno!”. Assolutamente geniale.
  9. Jamaicà
    Questa canzone esprime chiaramente il disagio giovanile che colpisce tutti noi.
    Dopo quindici strofe così c’è poco da spiegare… Si può solo dire che è un raro esempio di canzone/poesia in endecasillabi sciolti con rima AA/BB/CC… che vengono tirati in ballo un po’ tutti… che Teto è sempre più pirla… che Fabio? quando si impegna lo è anche lui…
  10. Alla festa di Teto
    Questa canzone esprime chiaramente il disagio giovanile che colpisce tutti noi.
    La festa di Teto è un po’ come la festa delle Medie. Insomma un festa che è rimasta un po’ nell’immaginario collettivo per i grandi eventi che sono accaduti in quel contesto. E’ stata un momento particolare nella vita di ciascuno di noi, un momento di passaggio… se non fossimo andati a quella festa forse ora non saremmo ciò che siamo. E’ per questo che abbiamo deciso di scriverci una canzone, in modo che il suo ricordo rimanga vivo e indelebile.
  11. La canzone dell'amoralità
    Questa canzone esprime chiaramente il disagio giovanile che colpisce tutti noi.
    E’ una canzone un po’ demo, un po’ bootleg… è stata scritta di getto sotto il sole di Marina di Massa quest’estate subito dopo l’European Tour. Solo il ritornello è rimasto, le strofe sono state solo abbozzate e siccome non erano soddisfacenti sono state bruciate su un falò… Però personalmente ho già in mente di svilupparla, intanto aggiungendo un sottotitolo (A Ferragosto tutto è permesso) per parlare un po’ delle avventure del mitico Sibegio (anche qui si parla di fatti in realtà MAI ACCADUTI) e di come aveva intenzione di passare Ferragosto. Ora che ci rifletto non è possibile non includere nell’album una canzone su Ferragosto, ne sono accadute di cose… e poi dobbiamo imparare a crescere!!!

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