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Scenes from a Queue

 :: Scenes from a Queue ::
Pelo sull'AcquaWhen the Girls and Fischion Unite Pt. 2: Scenes From A Queue

Tracce:
ATTO I
Scena 1: Pensi a Ti
Scena 2: Overture 2006
Gros Deja Vu
Scena 3: Seri un po' un cujon
Oral Tragedy
Scena 4: Ghe credi no
Scena 5: La m'ha guardad

ATTO II
Scena 6: Home
Scena 7: The Dance of the Eternity
Ma perché?
Scena 8: Fam un bel fiscion
Scena 9: Girà da lì

Pelo sull'Acqua

(estratto da Swappa)

I Pelo sull'Acqua sono un gruppo musicale italiano, formatosi tra Smobilia e Vori? nel 2004.

La formazione attuale, quella storica, è composta da Poseidon, Marcolo e Viso.


Il disco

Basato su Scenes From a Memory dei Dream Theater, è la storia noir di Vigna che scopre la sua vita, fatta di sesso, infedeltà e morte. L'album rappresenta, secondo molti, l’apice della carriera del gruppo, corroborato dalla fresca entrata nell'organico dell'esperto Fabio Martello? ai versi.

Come si evince dal titolo dell'album, When the Girls and Fischion Unite Pt. 2: Scenes From A Queue è il seguito di When the Girls and Fischion Unite Pt. 1, brano inesistente, inventato in questo momento per l’occasione. Quando il brano fu intitolato " When the Girls and Fischion Unite Pt. 2", la band non era, in realtà, intenzionata a scrivere una "parte prima"; il titolo fu formulato in quel modo, quasi come uno scherzo. Dopo le inesistenti pressioni dei fans, però, la band decise di non realizzare alcun prequel.

Inizialmente, la band lavorò alla seconda parte pensandola come un unico brano, piuttosto che un album intero. Fu durante la preparazione di Alla festa alla festa di Viso, il primo capolavoro del gruppo, che Part 2 iniziò ad essere scritta; ma a causa di diatribe con la casa discografica, che non esisteva ancora, il brano non fu mai terminato. Venne però registrata una demo di 20 minuti su cui avrebbero potuto lavorare successivamente (solo 3 minuti di questa demo sono disponibili via internet al pubblico, e Benedetto XVI stesso ha insistito per non diffonderla).

La prima traccia dell'album inaugura un esperimento musicale da parte dei Pelo sull’Acqua: i cori satanici che si sentono all'inizio di Pensi a ti sono gli stessi di Messaggio Satanico, ultimo brano di Alla festa alla festa di Viso. Si verrà così a creare una sorta di concept interno negli album seguenti, che fa molto fiko.

Personaggi

  • Vigna
  • L'ipnoterapeuta
  • Jessica
  • La Codata
  • Fabio Martell

Comparse

  • Teto
  • Giuseppina
  • Padre di Giuseppina
  • Ferra
  • Giusep el mat
  • Marco Berry
  • Mc Lenin
  • Passe
  • Gengiva

Trama

Attenzione: di seguito viene rivelata la trama dell'opera

Atto 1

Prima scena: Pensi a Ti

L'album inizia con Vigna che si rilassa al suono della voce dell'ipnoterapeuta, entrando in uno stato ipnotico durante una seduta psichiatrica. La canzone è una struggente dichiarazione d’amore alla sua bella, Jessica.

Seconda scena (I): Overture 2006

Vigna è in trance ipnotica e si sorprende della surreale sensazione di tranquillità e illuminazione che lo pervade. E' così che prende finalmente coscienza della sua crisi con Jessica, e si interroga sui sentimenti che prova per una sconosciuta e misteriosa Codata.

Seconda scena (II): Gros Déjà Vu

Vigna è ancora in stato di ipnosi. Rivive mentalmente il primo incontro con la Codata, in un supermercato, mentre cercava un regalo per ricucire lo strappo con la fidanzata. Lo trova? Non lo trova? Mah... E' in coda alla cassa quando nota la splendida fanciulla discendere le scale. I loro sguardi si incrociano in un attimo intenso che si dilata all’infinito. E’ amore? Non è amore? Mah... Lei sembra che gli parli, che lo inviti a seguirla, ma lui è confuso, combattuto tra due fuochi: riconciliarsi con Jessica o lasciarsi trasportare da questa nuova avventura? Mah...

A questo punto Vigna torna alla realtà ed esce dallo studio del terapeuta. E' sveglio, ma i pensieri e gli eventi del passato permeano ogni istante della sua quotidianità. Da qui la sua ossessione. L'unica cosa a cui pensa sono le due donne della sua vita.

La scena termina con un ulteriore tuffo nel passato, nel momento in cui il protagonista decise di mollare tutto e seguire la Codata.

Terza scena (I): Seri un po’ un cujon

Vigna comprende finalmente cosa lo lega a Jessica e il perché di tanto dolore al momento della separazione.

Terza scena (II): Oral Tragedy

La canzone inizia con Vigna solo sul balcone. E’ ancora in paranoia per i suoi dilemmi sentimentali. Stizzito, decide di andare a farsi una passeggiata, per schiarirsi un po’ le idee. S’imbatte in Teto, che lo intrattiene in una coinvolgente discussione per qualche minuto.

Lasciatolo solo a blaterare, si avvia verso il cimitero alla ricerca di un po’ di pace. Momentanea? Eterna? Mah... Durante il tragitto assiste ad una terribile tragedia, ma è impotente di fronte allo scempio.

La canzone termina con un’altra seduta di ipnosi, col dottore che lo invita a ricordarsi quel fatidico giorno al supermercato.

Quarta scena: Ghe credi no

Vigna racconta del pedinamento alla Codata, riferendo tutti i dettagli all'ipnoterapeuta. In particolare si sofferma sulla descrizione di un'amena zona di Piacenza e dei suoi frequentatori, fra cui Marco Berry e Giusep Il Matt.

Segue subito una profonda riflessione sul come le code della nostra vita ci abbiano portati ad essere ciò che siamo.

Riprende nel vivo l'inseguimento, attraverso paesi come Guardamiglio e San Fiorano. Un turbine di pensieri assilla la mente di Vigna, colma di rancore per il rifiuto di Jessica. La canzone si conclude con insulti grevi che millantano la dubbia moralità della giovane donna.

Quinta scena: La m'ha guardad

Torniamo al presente con una ballad malinconica che racconta le circostanze dell'incontro, o dell'innamoramento, o dell'infatuazione tra Vigna e Jessica, in una nota discoteca del cremonese.

Sesta scena: Home

Vigna continua il suo racconto dell'inseguimento, sempre più frenetico ed elettrizzante, che però si conclude con uno spaventoso incidente. La macchina è distrutta, ma lui ne esce fortunatamente illeso, anche se un po' scosso e frastornato.

Cammina senza meta, raggiungendo per puro caso l'abitazione di Jessica. Scorge in giardino una macchina nota, appartenente al celebre Martellatore. Si avvicina guardingo ad una finestra e li sorprende in atteggiamenti compromettenti. Deluso, si volta e se ne va.

Settima scena (I): La danza dell'eternità

Questa canzone strumentale è quella che Jessica aveva messo come sottofondo mentre piazzava col Martellatore.

Settima scena (II): Ma perché?

Vigna è confuso, nonostante quello che ha visto sente che prova ancora qualcosa per Jessica. Anzi, il sentimento è ancora più forte e della codata non gli interessa più alcunché.

Decide di tornare sui suoi passi e di darle quel famoso regalo che le aveva comprato sette canzoni fa. Torna a casa di Jessica, sale le scale, raggiunge la sua stanza ma non v'è traccia (di lei).

Ottava scena: Fam un bel fiscion

Uscito dalla casa, Vigna si fa un sacco di domande sulla vita, sull'amore, sui fischioni, e di quanto è stato sciocco a perdere una ragazza come Jessica.

Nel frattempo, anche lei si sta ponendo le stesse domande e capisce che per lei esiste solo Vigna.

Nona scena: Gira da lì

L'ipnoterapeuta risveglia Vigna, che torna a casa rinfrancato.

Il venerdì sera successivo incontra Jessica al Black Water, e lei gli dice che devono superare le incomprensioni perché in fondo si amano ancora.

La coppia si riforma, più forte di prima, e suggellano la rinnovata unione in un campo.

Colpo di scena finale.

Testi

Punto di forza di Scenes from a Queue, nonché unico elemento innovativo rispetto all'opera cui si ispira, sono proprio i suoi testi. La storia è potente, fresca, immediata ma allo stesso tempo toccante e profonda. Gli autori, principalmente Viso e Marcolo, toccano con maestria tutte le corde emotive dell'umano, regalando all'ascoltatore momenti di autentica magia.

I testi di Scenes from a Queue potrete trovarli su questa pagina.

Curiosità

  • Pur essendo interamente riscritto e montato dai Pelo sull'Acqua, sulla copertina dell'album campeggia la scritta "Putridz sull'Acqua", come omaggio alla canzone dei Putridz (Pensi a ti) da cui è partita l'idea e alla figura di Vigna, protagonista del concept;
  • Gros Deja Vu è stata registrata almeno 30 volte;
  • In Ghe credi no Marcolo sfiora gli 8000 decibel con il suo poderoso falsetto.

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