:: Se la casa è vuota ::
Scheda
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Autore:
| Bossi Fedrigotti Isabella
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Anno pubblicazione:
| 2010
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Genere:
| Racconti
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Trama
Una serie di racconti di personaggi distinti, tutti bambini e ragazzi, che in un modo o nell'altro sono venuti a contatto con la solitudine tra le mura domestiche.
Perchè quando manca l'affetto puoi essere circondato da miliardi di persone ma sei completamente solo.
Opinioni:
Come ho già scritto nella trama, ogni personaggio ha storie differenti con un unico punto in comune: la solitudine. Storie di figli dimenticati e lasciati soli da genitori fragili, frustrati o semplicemente egoisti. Il mestiere di genitore è difficile, molto difficile. Non lo so con certezza ma lo immagino perchè lo vedo.
E' un lavoro che male si concilia con gli altri lavori, siano essi part time o a tempo pieno; soprattutto non lascia spazio alla "vita privata". Putroppo devo dire che spesso molti genitori sono lasciati a sè stessi o addirittura vogliono stare da soli senza aiuto perchè credono di potersela cavare. Da parte loro i figli richiedono sempre più attenzioni, sempre di più sfinendo il genitore. Il problema, secondo me, è appunto la mancanza di una rete di supporto vera, valida e affidabile.
I casi di solitudine, di persone lasciate in balia di sè stesse, sono aumentati a dismisura. Perchè? Per quale motivo non ci possiamo più fidare di niente e di nessuno, nemmeno dei miei famigliari o della persona con cui ho scelto di dividere la vita? In una società sempre più incentrata sull'IO gli altri non contano, chi ne paga le conseguenze sono le persone che non si sanno difendere.
Non so se mi sono spiegata, ma non saprei come esprimermi meglio.
Citazione:
In quell'estate Lorenzo abbandonò progressivamente gli insetti per dedicarsi al cibo, cibo da bar soprattutto, dove, eludendo la sorveglianza degli unici due insegnanti incaricati di seguire lo studio dei ripetenti, riusciva a fare una scappata di tanto in tanto per rifornirsi di cioccolata, caramelle, patatine, noccioline, biscotti, bibite e dolcetti vari che postipava nei cassetti della sua camera. Dopo l'estate era un diciottenne grasso, troppo stretto nei suoi vestiti, ancora pià solo di prima perchè nel razzismo dei ragazzi il ciccione è un tipo da dileggiare o da evitare.
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